Lambretta Storia! Dagli albori ai Mods.

Lambretta Storia! Dagli albori ai Mods.


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Per questa “puntata” nostalgica, ho deciso di pubblicare una Lambretta Storia. Diversa da tutto quello che ho visto e letto online, dove al centro del discorso non sia spiegato questo o quell’altro modello, i numeri di produzione o la rarità del modello, nella nostra Lambretta Storia, mi vorrei concentrare sui lati più oscuri dello scooter made in Lambrate, ovvero quello legato alle sottoculture Mod & Skinhead che, a fasi alterne tra i 60’s & gli 80’s, sfoceranno in un fenomeno tutto Made in England come quello degli Scooterboys. Come di solito succede, dal movimento seminale nato in terra di Albione, si staccheranno varie cellule stilistiche che, fagocitate attraverso raduni, allnighters e concerti in giro per altri paesi Europei, soprattutto Italia & Germania, daranno vita, seppur con qualche anno di ritardo, alla “Scena” nell’Italico e Teutonico territorio. Senza perdere di vista il lato Corsaiolo da veri e propri “Petrol Heads”, quali siamo. Ancillotti, Gori, Arthur Francis, Masserini, Ferri, Masetti, Tony Tessier e molti altri che smanettando in officina o schiacciandosi col “culo” in fondo alla sella della Lambretta, hanno compiuto imprese degne di nota! Oggi vi racconteremo la nascita e la diffusione dei motocicli made in Lambrate ed il loro incontro con la prima grande sottocultura che metterà al centro dei propri Dogmi stilistici proprio lo Scooter, ovvero i MODS!

La Lambretta Storia, parte da molto lontano, dalla mia Toscana, terra sacra e profana. Fatta di persone schiette e geniali, di lingue d’asfalto e muretti a secco che si perdono tra le colline, immerse tra vigne e uliveti; dove, ancora oggi, nei paesini di campagna, basta fermarsi ad un bar per raccogliere subito l’eredità di tanti anziani che ti raccontano, per la verità ogni tanto nebbiosamente, che loro la Lambretta 175 l’avevano avuta nel 1965 ma si comprarono la 500 con le cambiali quando dai campi di spostarono a lavoro in fabbrica o che con la Vespa, “quella con le guaine di fuori”, ci fecero il viaggio di nozze nel ’59 in costiera Amalfitana. La Lambretta Storia parte infatti da Pescia, in Valdinievole, provincia di Pistoia, dove nel 1891, il 1° Settembre, viene alla luce Ferdinando Innocenti. Figlio di un fabbro, legherà indissolubilmente la sua esistenza al Metallo. Da prima a Grosseto, gestendo da giovanissimo la ferramenta di famiglia, poi aprendo una rivendita di tubazioni di vario genere della Dalmine, fino ad avere nei primi anni 30, l’ Intuizione… Creando il sistema “a Tubi Innocenti”, che rivoluzionerà per sempre la storia mondiale dell’edilizia e nell’industria. Intuizione. Tenete bene a mente questa parola, perchè sarà croce e delizia della Famiglia Innocenti…

La Lambretta A – 1947

Ferdinando Innocenti diventa un famoso industriale, un Self Made Man, e stringe accordi con il Vaticano per dotare dei brevetti Innocenti alcune strutture vaticane e nel 1934, il suo sistema di ponteggi verrà usato per ampliare gli stadi per i mondiali di calcio. Sposta la sua fabbrica da Roma a Milano, ma come sappiamo incombe lo spettro della guerra sull’Europa. Gli stabilimenti Innocenti non vengono risparmiati dalle Bombe, ma Mr. Innocenti non si perde d’animo, come vuole l’indole Toscana, e finito il conflitto rientra in possesso delle sue amate fabbriche e le rimette in piedi riconvertendole. Sta per nascere il mito. Nel 1947, con un anno di ritardo rispetto ad un altra eccellenza Toscana, se pur con radici Piemontesi liguri, ovvero la Vespa Piaggio, arriva sul mercato la prima Lambretta. Il Modello A 125cc disegnata dall’Ingegner Cesare Pallavicino. A braccetto con la Vespa, avrà il compito di rimettere in moto l’Italia del dopoguerra, fino all’avvento della Fiat 500.

La vespa 98

Mentre la Lambretta Storia fa un fast forward di qualche anno, nel frattempo il dualismo Innocenti/Piaggio si sfida a colpi di vendite, record e innovazioni. Se nel primo campo Vespa batte Lambretta, nel secondo, quello della Tecnologia e delle Innovazioni, la Innocenti surclassa decisamente la Piaggio. Il DNA futuristico rimane impresso ancora oggi nei prodotti destinati alla Lambretta, dove si sperimenta e si continua ad alzare l’asticella anche ai giorni nostri, costringendo i Vespisti ad inseguire! Un Dualismo infinito!! Dai record di velocità, alle gare di regolarità come la 6 giorni fino alle sfide cittadine tra preparatori locali si arriva agli anni 60, quelli del Boom economico! La tecnologia ha fatto passi da gigante e l’Italia è l’ombelico del mondo! Vengono lanciati sul mercato, in giro per il mondo, i modelli Vespa GS 150cc & 160cc che battagliano prima con le Lambrette TV175 1°,2°,3° Serie e poi con l’ SX200…. ed è proprio su questi modelli che l’ Innocenti lancia il primo freno a disco al mondo usato su scooter, fatto dalla Campagnolo, soluzione che la Piaggio adotterà di serie solo sul finire degli anni 90…

Poche righe sopra, anticipavamo nella nostra Lambretta Storia, che gli scooter nostrani stavano colonizzando tutto il mondo, in particolare il Regno Unito, dove la Lambretta, vuoi per la linea avveneristica e l’indole sportiva, diventa IL MEZZO preferito da una generazione… Siamo a Londra nei primissimi Sixties, vestono con completi 3 bottoni francesi o italiani, indossano camicie su misura, jeans americani, polo Fred Perry e indossano brogue o loafer, hanno un taglio di capelli alla Alain Delon e come segno distintivo indossano un Parka M65, per proteggersi dal freddo e dall’acqua. Sono i figli della working class. I personaggi più fighi vengono chiamati “Faces”! Vivono pulito in circostanze difficili e si fanno chiamare MODS, diminutivo di Modernisti.

I loro Scooters sono spesso Lambrette, comprate per pochi Pounds dal vicino di casa o recuperate da qualche deposito di fortuna e accessoriate con portapacchi anteriori pieni di fari e fregi di derivazione Mini, Ford o Rolls, in gergo “Xmas Tree”. Cromature e verniciature più o meno ben realizzate! Antenne, paraschizzi e florida bars, marmitte Ken Cobbing o Londoners belle rumorose. Tutto all’insegna dell’individualità. Io sono io e non sono uguale a nessun altro.

Jimmy LI 3° mod

Lo scooter è sinonimo di libertà, si usa per spostarsi da un locale ad un altro, tra Jukebox che sparano soprattutto R&B, Jazz (o Mod Jazz) e Soul della Motown, importati dagli Stati Uniti ma anche Freakbeat, Garage, Ska. Senza dimenticare band fondamentali Londinesi come Small Faces, The Action, Who, Kinks che battagliano sulle Charts o su Ready, Steady, Go! (Trasmissione televisiva) a colpi di Hit!

Gli stessi Who, nel 1979, produrranno IL Film, tratto dall’omonimo album del 1973, che sarà il manifesto del Mod Revival, Quadrophenia appunto, che racconta la storia ambientata nel 1965 di Jimmy, un mod come tanti altri che si trova a scontrarsi con la vita Reale. La regia, pensate un pò, è di Frank Roddam, colui che ha inventato format TV come Masterchef o il Grande Fratello!!

MOD

Lo stile prima di tutto, King’s Road e Carnaby Street sono i loro territori di caccia. I Bank Holidays verso il mare, soprattutto a Brighton, sono i loro pellegrinaggi. Come quasi tutte le culture di Strada britanniche la violenza, le anfetamine e la ribellione tipica dei teenagers spesso sfociavano in veri e propri “Riot” contro i vecchi Teddyboys dei 50’s o i cosiddetti “Rockers”, in sella alle loro moto Norton o Triumph! Anche qua spesso il confine tra realtà e carta stampata è ben diverso, infatti parlando con “ragazzi” che all’epoca erano mods, raccontano come spesso si dividesse il solito locale o la strada senza il minimo rischio!

Mods vs Rockers

Il Modernismo, un credo, una cultura che ha attraversato 6 decadi, che include un “codice” etico e stilistico che ancora oggi, seppur con molta fatica, fa’ proseliti in tutto il mondo! Arriverà in Italia solo con l’ondata Punk & Mod Revival a cavallo degli anni ’70 e ’80. Dapprima contagiando città come Roma, Torino, Bologna, Genova per poi trovare terreno fertile nelle provincie meccaniche di tutto lo stivale…

Alla prossima puntata!!

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    Da quasi 20 anni "on the Road" tra Vespe & Lambrette. Una passione Infinita fatta di Km, mani sporche di grasso e goliardia; il tutto a ritmo di Northern Soul, Ska, Britpop & Punk! Anonima Scooterists & Green Onions SC

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