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RACETIME! Dal niente… Progetto Lambretta Endurance – Episodio 0.

Le cianfrusaglie.

RACETIME! Dal niente… Progetto Lambretta Endurance – Episodio 0.

Antefatto del Progetto Lambretta Endurance: io lo sapevo, non me ne volevo fare una ragione ma lo sapevo dentro di me… Dal niente, ti fulmina, come la donna della tua vita (nel mio caso quella Santa di Martina. ndr). Quella che le prime volte di fa impastare la bocca dall’emozione, che ti fà stare bene. Ecco questo è quello che mi è successo pochi giorni fà, per “colpa” di amici che da diversi anni si cimentano a sfiorare e solcare l’asfalto gommato col ginocchio a pochi centimetri dal suolo, sfidando le leggi della fisica applicate agli scooter d’epoca!

L’avevo sempre detto che non mi importava, che non mi piaceva, che mi annoiava un pò il mondo delle gare, sempre visto da fuori, da spettatore/reporter… “Io sono uno da Raduno e Allnighter” mi ripetevo… e invece BAM!! Fulminato!

La colpa? Quella della sezione “Racing” degli Hotwheels SC, da 10 anni, dai tempi del VP1, sempre in pista. Prima Francesco “Ucchio” Manganelli e Giacomo “Taibus” Tiberti (prime avventure in officina nel 1998 ed in pista proprio insieme a lui, senza dimenticare le gare in salita con l’Aprilia SR col cupolino del Leonardo…), entrambi ormai piloti super esperti anche fuori dai confini Italiani e ufficiali Pinasco all’occorrenza! Poi Michele Manganelli, “il Manga”, detto, ultimamente, anche Michele Gresini, per la capacità di coinvolgere e scoprire piloti, staff e autentico pigmalione della pit lane. Seguiti da Vince Facchini, anche lui prima in pista con le moto, quelle “grandi”, per poi unire la passione per le Vespe e Lambrette gareggiando in endurance dedicate. Ecco, nella mia vita ho visto correre solo loro a Pomposa, 6 ore da spettatore. Una cosa abbastanza noiosa.

Quindi? Pochi giorni fà, grazie alla persuasione di Ucchio e Michele… Mi ritrovo, all’ 1 di notte, con una tuta in pelle della Dainese in macchina, con tanto di saponette… Mi danno appuntamento alle 10 di mattina al Kartdromo Internazionale città di Siena a Casetta (SI). Risultato?

Prima volta in pista dopo quasi 20 anni, dai tempi dei vecchi scootermatic, quando al Kartdromo di Ampugnano (SI), bastava una tuta stravecchia in pelle da moto-turismo, un paio di stivali da cross 3 numeri più grandi per sognare di emulare le foto viste su Scooter Magazine del Trofeo Malossi o Polini!

3 turni in sella ad una scorbutica Vespa Parmakit Sp09 preparata, completamente in vetroresina, con tanto di gomme quasi finite e gli immancabili stivali, ancora di 2/3 numeri più grandi…

Con grande timore reverenziale, visto che lo scooter di Ucchio è praticamente in rodaggio, lo accendo, lo scaldo nel parcheggio, senza fretta, poi qualche partenza per capire di che cosa stiamo parlando.

Premetto che ho guidato praticamente qualsiasi tipo di elaborazione, tra cui le bestiali Lambretta Casa Performance SSR265 Scuderia da 50cv, ma qui stiamo parlando di una Vespa con il telaio completamente in vetroresina con un motore da 25/30cv. Ignorante quanto basta e con una “voce” che sembra un fucile a pompa quando si apre il gas. Divertimento puro! Indosso la tuta, che, ammettiamolo, mi stringe un po’ alla panza e mi evidenzia i gioielli di famiglia, allaccio il casco, metto i guanti, tolgo l’alzaruota dal telaio della Vespa e dopo 2 consigli chiesti ai più navigati, mi butto in pista. Bastano 200 metri e le raccomandazioni sono già state messe da parte! Lo stile è da rivedere, troppo stradale, lascio scorrere poco lo scooter, “più culo di fuori” dice Vince! Tempi alla fine buoni, in linea con gli altri… Poca tecnica e troppo gas, troppo fisico = tanto dispendio di energia!

Mentre torno a casa, con le braccia doloranti, fumo una sigaretta in macchina, il cervello va’ veloce così, dal niente… Progetto Lambretta Endurance…

Alla fine ho un telaio (destinato inizialmente ad un altro lavoro), guaine, una forcella con tanto di biellette, gli ammortizzatori, dei cambi assortiti, una marea di pezzettini tecnologici e parti di carrozzeria varie. Lo scudo dell’incidente di qualche hanno fa’ può essere così riutilizzato!

Come propulsore ho deciso che, per iniziare, potrei utilizzare il Monza 225cc che ho montato sotto un altro scooter che alla fine non uso quasi mai…

E’ usato, è vero, ma è ancora abbastanza scorbutico per essere messo alla corda e per capire se può essere soddisfacente guidarlo in pista. Se il divertimento c’è, potrei optare per farlo elaborare, previo nuova cromatura!

Home made, Baby!!!

Per quanto riguarda il telaio del Progetto Lambretta Endurance, interverrò realizzando, in collaborazione con un officina meccanica di fiducia, dei fazzoletti di rinforzo nella zona del supporto motore, il tubo centrale, rinforzi vari, i travicelli ex novo per fissare lo scudo e un telaietto per fissare la culla posteriore in vetroresina. Ho passato gli ultimi giorni, nei ritagli di tempo, a navigare alla ricerca di freni a disco, pompa e pinza radiali, gomme, cerchi etc… La smania è già partita!

Questo viaggio è solo all’inizio, ma potrete seguire il Progetto Lambretta Endurance, puntata dopo puntata, con tanto di supporto foto e video. Chiaramente il tutto sarà realizzato utilizzando il più possibile parti che ho in officina, novità da piccoli produttori emergenti ed altre offerte dai miei sponsor! Ne vedremo delle belle! L’obbiettivo è quello di riuscire a provarla nel circuito di casa a Primavera!

Come sempre, Do it Yourself!!

Prima le puttanate!!

 

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