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Lambretta Ratrod “Fuck the Plastic, get the classic”

lambretta ratrod
Lambretta ratrod
Una casa abbandonata: scenario perfetto per questo scooter!

Lambretta Ratrod “Fuck the Plastic, get the classic”

Ciao Federico e bentornato sulle pagine di Scooterismo.it, in questa puntata di The Split ci proponi una Lambretta Ratrod! L’ultima volta ci avevi mostrato la tua Vespa ammiraglia “Olly”, impeccabile…

Qui trovate il servizio completo: The SPLIT #14 – “Olly”, la Vespa Street Racer di Git. – Scooterismo – Genuine Italian Scooterboys Magazine

Ma veniamo a noi, questo tipo di scooter, al momento, sembra il più in voga nella “Scena”. Per chi non lo sapesse, il “Rat-Look” consiste nel valorizzare (o trasformare) i vari elementi della carrozzeria originali, meglio se pieni di cicatrici di battaglia e ruggine, aggiungendo motori elaborati, grafiche dipinte a mano, accessori ed altri tocchi di classe Old School. Questa scuola di pensiero viene presa in prestito dal mondo delle moto custom, dei Maggiolini VW e delle Hot-Rod. Rat, come ratto, chiaro richiamo a qualcosa di sporco, vissuto ed animalesco. I primi esperimenti in campo scooterista apparvero allo Scooter Rally Toscano dell’Isola d’Elba, oltre 12 anni fà, quando 2 o 3 ragazzi provenienti da Belgio e Francia, si presentarono con delle stilosissime e controverse Vespa VNB. Telaio e carrozzeria ai limiti del marcio, convertitore di ruggine a litri, qualche foro passante ma anche motori esasperati, ruote larghissime e freni a disco in bella vista! In Italia, dopo un lento processo di metabolizzazione ed il crescente interesse verso i modelli Lambretta pre-Scooterlinea, i primi esempi di livello sono stati la Lambretta 1° serie di Alberto dei Duchi Estensi Ferrara, motorizzata prima con TS1 ed in seguito con Casa Performance SSR250, piena zeppa di soluzioni Hitech, come ammortizzatore di sterzo, illuminazione LED ed ammortizzatore posteriore di derivazione motociclistica, e la mia Lambretta 2° serie “Frankie la Bestia”, lasciata come venne trovata, mettendo in risalto botte e vernice saltata con motore verniciato di nero, espansione Pipedesign in bella vista, pinstriping fatto a mano da Cisko Aloisi, motore Monza 230cc ed molti altri dettagli/mancanze! A partire dalle nostre prime comparsate ai raduni sulle strade Italiane, sono passati circa 5/6 anni, c’è stata una vera e propria esplosione di questo genere di scooter. Oggi, per la puntata numero 19 di “The Split”, vi mostriamo una Lambretta Ratrod 3° Serie, chiamatela pure “Fuck the plastic, get the classic!” – realizzata dall’eclettico Federico “GIT” Vaccari, sempre con le mani unte tra restauri, elaborazioni e pista!

SC- Allora Git, parlaci un po’ del progetto. Come è nata l’idea di questa Lambretta Ratrod su base 3° Serie? Cosa stava cercando il cliente?


GIT- Ciao a tutti ragazzi, è sempre un piacere ritrovarci qui .

Questo progetto è nato tutto per caso a partire dal ritrovamento del mezzo. Questa Li è stata trovata in un capanno a Ferrara, abbandonata da più di vent’anni sotto un vecchio telo. La classica storia di un amico di un amico che aveva li la Lambretta del nonno e se ne voleva liberare. Il proprietario è il nostro amico Dani di “Cà Bottona Cucina Musicale”, locale meraviglioso a Costermano sul Garda. Se passate in zona vi consiglio caldamente di passare di li, musica dal vivo, dj set, carnazza, cocktails e birra a fiumi. La location rispecchia il gestore e la sua Lambretta, un sacco di chicche vintage ovunque, vi basti sapere che ha li in giardino un Lambro convertito a fioriera!

La Lambretta era conservata abbastanza bene e a lui piaceva così, “alla vecchia”. Unica cosa: mancavano i 2 cofani laterali.

SC- Come si presentava lo scooter quando è arrivato in officina? Era già a buon punto per essere una Lambretta Ratrod oppure avete dovuto impiegare una bella dose di olio di gomito per “rovinare” ulteriormente la carrozzeria?

GIT- Come dicevo la Lambretta era discretamente conservata per quanto riguarda la carrozzeria. Dani mi disse: “La vojo così ma nova quindi fa ti GIT”. Quando mi danno carta bianca posso esprimere le mie idee al meglio, cucendo lo scooter addosso al cliente come un bel vestito, rispettando esigenze e gusto personale. Così ho deciso che doveva essere “vissuta” all’apparenza ma rifatta dalla A alla Z meccanicamente. Per prima cosa, una volta smontata, mi sono reso conto che dovevo andare a fondo come in un restauro, almeno nelle parti nascoste. Cosi abbiamo fatto sabbiare telaio, forcella, cuffia, copriventola e parafango posteriore per poi verniciarli di nero opaco. Successivamente mi sono dedicato alla carrozzeria riparando crepe e buchi dovuti dal tempo. Il resto della carrozzeria è stato carteggiato con grana 600 in modo da eliminare qualsiasi scalino presente sulla vecchia vernice in modo da rendere il tutto liscio e omogeneo. Infine ho riverniciato tutto con 2 mani di vernice trasparente 50 gloss specifica per lamiera nuda. L’effetto ottenuto è una carrozzeria opaca al punto giusto tanto da non sembrare nemmeno verniciata, proprio quello che cercavamo.

SC- I cofani sono stati completamente portati a ferro “vivo”, qual’è la ricetta per arrugginirli? La puoi raccontare ai nostri lettori o è Top Secret?

GIT- La storia dei cofani di questa Lambretta Ratrod è tutta da ridere…

Ho organizzato un weekend romantico alle terme di Pordenone con la mia fidanzata…in realtà dovevo andare a Portogruaro da Jeco, “Tappezzeria Primula” per portargli delle selle da foderare ? …era un buon modo per unire l’utile al dilettevole ? Così, passata una serata davvero piacevole a Portogruaro, il giorno seguente, sulla strada per Pordenone, ho deciso di fare una tappa da Bruno di “Scooter Italiano” per un saluto. Il caso volle che proprio lì ci fossero una coppia di cofani che facevano al caso nostro, uno completamente arrugginito, uno in parte. Vi lascio indovinare quale ?. Ci sono molti metodi per far arrugginire un pezzo di ferro, i più hanno bisogno di molto tempo. In questo caso tempo da buttare non ne avevamo e così mi sono ricordato un trattamento imparato nei primi anni 2000, quando facevo l’imbianchino. Nebulizzare acqua e sale in abbondanza per 3-4 giorni di seguito, lasciando asciugare naturalmente, vedrete che la ruggine non tarderà ad arrivare ?.

SC- Per i cofani avete scelto la strada della soluzione asimmetrica, con uno solo “Handsigned” alla maniera delle vecchie insegne e delle portiere dei pickup da lavoro anni ’50. Come mai? A chi vi siete rivolti per il lavoro? Da dove avete recuperato il motto “Fuck plastic, get the classic”?

GIT- Il motto “Fuck plastic, get the classic” lo ha trovato casualmente Dani in una foto indonesiana, sullo scudo di una Bajaj. Gli è piaciuto lo stile e così ha affidato i cofani a Cristiano Mecchi di “Five Speed Customs”. Cristiano è un ragazzo con un’attitudine che si sposa perfettamente con la “Old School” anni 50, molto simile a quella di Dani. Il Mecchi non si era mai concentrato su un Lettering prima d’ ora e devo dire che ha fatto un lavoro fighissimo ?.

SC- Per quello che riguarda il propulsore, cosa hai selezionato per vitaminizzare il piccolo carter 125cc 3° Serie di serie?

GIT- Il motore non voleva essere nulla di esasperato e così abbiamo optato per un classico 185 Casa Lambretta, abbinato con un albero motore Casa Lambretta, un carburatore Dell’Orto 30PHBH, frizione Surflex e una marmitta Stratos “Lunga” per far respirare il tutto.

SC- Per la ciclistica invece? Vedo che mancano gli ammortizzatori supplementari anteriori!!

GIT- So che sei attento ai dettagli Gegio e so anche che da me ti saresti aspettato gli ammortizzatori supplementari ma il cliente ha preferito ci concentrassimo sulle cose più importanti. Molle dure all’ anteriore, 3 Dunlop Scootsmart e un kit freno a disco Nissin con anti-dive. Vi dirò sono rimasto piacevolmente colpito dalla ciclistica, sella a parte che verrà sostituita in seguito.

SC- Siete contenti del risultato finale per la Lambretta “Fuck plastic, get the classic” oppure pensate di aggiungere qualche altra chicca in futuro come sella, accessori vissuti o altro?

GIT- Indubbiamente il mezzo si presta ad essere in continuo work in progress e conoscendo Daniele tra un po’ di chilometri vorrà fare qualche piccola aggiunta qua e la. E’ la prima Rat uscita dalla fucina di TF SCOOTER GARAGE e noi ne siamo orgogliosi ?.

SC- Allora, siamo quasi al termine del nostro servizio, grazie a GIT e a Davide Gatti per le foto. Vuoi comunicare ai nostri lettori i tuoi recapiti per eventuali contatti, lavorazioni e progetti custom o pistaioli?

GIT- Si come hai anticipato questa volta le foto le ho fatte con un caro amico d’ infanzia, Davide Gatti, Gattone per tutti noi, un fratello per me.

Se avete bisogno di noi ecco i nostri contatti:

Vista frontale con sfondo mozzafiato!!

SC- Vuoi aggiungere qualcosa, saluti? Baci? Abbracci? Prossimi progetti? Qualche indiscrezione?

GIT- In questi giorni è arrivata la bella notizia che correremo ad Ala il 17 Aprile 2021 e quindi passate le feste di natale modificheremo un paio di cosine sull’avantreno della nostra TITTI…detto ciò è sempre bello scrivere su queste pagine, mi fa sentire vicino a tutti gli amici sparsi per lo stivale che non vedo da un po’. Spero di riabbracciare presto tutti nel modo che più ci piace, on the road!

Scheda Tecnica:

Modello: Lambretta Ratrod Li 3°Serie “Fuck plastic get the classic”

Kit cilindro: 185cc Casa Lambretta

Carburatore e filtro: Dell’ orto 30PHBH, filtro in scatola con collettore di imbocco e soffietto BGM

Albero motore: Casa Lambretta

Accensione: Casatronic Ducati energia

Marmitta: Stratos Lunga

Pignone x Corona: 15X46

Tendicatena: X44 Casa Performance

Cambio: Li 125 Special

Freno a disco: Kit Nissin con Anti-dive

Ammortizzatori anteriori: Molle dure Casa Lambretta

Ammortizzatore posteriore: Casa Lambretta

Pneumatici: Dunlop Scootsmart 3.50-10

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